Vlad Tepes, il principe che ha ispirato la leggenda di Dracula
Vlad Tepes era un principe della Valacchia, un antico principato situato tra i Carpazi e il Danubio, che regnò per tre volte tra il 1448 e il 1476. Il suo nome significa Vlad l’Impalatore, per la sua abitudine di punire i nemici con questo crudele metodo di tortura. È noto anche come Vlad Dracula, perché era figlio di Vlad Dracul, appartenente all’Ordine del Drago, una società militare creata per difendere la cristianità dagli Ottomani.
Nato nel XV secolo
Vlad Tepes nacque tra il 1428 e il 1431 a Schässburg, vicino alla Valacchia. Suo padre fu assassinato nel 1447 dai boiardi, la nobiltà locale, che sosteneva il re d’Ungheria. Vlad e suo fratello Radu furono dati in ostaggio al sultano ottomano Murad II per garantire la fedeltà del padre. Lì ricevettero un’educazione militare e religiosa, ma subirono anche maltrattamenti e abusi.
Fece giustiziare migliaia di persone con l’impalamento
Nel 1448, Vlad approfittò di un’invasione ungherese per impadronirsi del trono di Valacchia con l’appoggio degli Ottomani, ma fu spodestato nel giro di un mese dal cugino Vladislav II. Si rifugiò in Moldavia e poi in Ungheria, dove sposò una nobildonna di nome Justina Szilágyi. Nel 1456 tornò in Valacchia con l’appoggio del re ungherese e sconfisse Vladislav II. Vlad iniziò quindi una politica di riforme e repressione contro i boiardi e i sassoni della Transilvania, che accusò di tradimento e cospirazione. Fece giustiziare migliaia di persone con l’impalamento, la decapitazione o il rogo. Si scontrò anche con l’Impero Ottomano, al quale rifiutò di pagare il tributo e che attaccò in diverse occasioni, causando migliaia di vittime.
Tattica della terra bruciata
Nel 1462, il sultano Mehmed II lanciò una grande offensiva contro la Valacchia con un esercito di circa 150.000 uomini. Vlad si ritirò a nord e usò la tattica della terra bruciata, lasciandosi dietro una scia di devastazione e di cadaveri impalati. Il 17 giugno tentò di assassinare il sultano nel suo accampamento, ma fallì. Alla fine fu costretto a fuggire di fronte all’avanzata ottomana e suo fratello Radu salì al trono.
Fu ucciso durante una battaglia contro gli Ottomani
Vlad si rifugiò in Ungheria, dove fu imprigionato dal re Mattia Corvino con l’accusa di tradimento. Fu rilasciato nel 1474 e sposò una nipote del re. Nel 1476 riconquistò per breve tempo il trono di Valacchia con l’appoggio di Stefano III di Moldavia, ma fu ucciso poco dopo in una battaglia contro gli Ottomani. La sua testa fu inviata al sultano come trofeo.
Simbolo di crudeltà e resistenza
La sua figura è entrata nella leggenda come simbolo di crudeltà e resistenza. Nel XIX secolo, lo scrittore irlandese Bram Stoker si ispirò a lui per creare il personaggio di Dracula, il famoso vampiro che ha dato origine a numerose opere letterarie e cinematografiche.